Paradiso Celeste

Ulisse viene a conoscerla come la terra delle sirene che, durante il Medioevo, sarebbe diventata un grande impero marittimo. Si trova ai piedi del gigante Monte Cerreto, dove il Ducato di Amalfi verrebbe per un tempo a rifugiarsi, come se nella crisalide di muse ancestrali. La tragedia della Duchessa di Malfi da John Webster, così come il Realismo da Henrik Ibsen ed il Gesamtkunstwerk [1]da Richard Wagner avrebbero fatto eco del destino di questa mitica cariatide del piacere sopra il golfo salernitano. Tra le scogliere [2], i movimenti di fonti fragorosi [3] danzano al ritmo della Podalirius al di là delle meno venerabile crociate, chiostri o conventi, esalando la metamorfosi barbarica di tante tribù. Sebbene adesso, uno sguardo ansioso sulla passeggiata dalla genesi del passato profila il profumo seducente dalla dolce vita.

Scavato da un promontorio sul bordo di un precipizio, tra i villaggi di Cetara e Vietri, fornendo acciughe in olio e multicolori ceramiche, si trova il nostro bel piastrellato [4]albergo chiamato Cetus. Nei colori cacofonici del arcobaleno e nascenti dalla bussola eterna, le regate di canottaggio tessevano lungo il mare costiero, guidati fin da sud a nord-ovest dal Mar Tirreno verso il Mar Ligure.

Nei suoi dintorni, il fiume Canneto attraversa la valle dei mulini che sussurrano [5] ballate rinascimentale alla famosa carta bambagina. Come se a rinculo [6] dal nostro passo, i fiordi si incurvano, sotto un cielo luminoso, accarezzati dalla sottile foschia di venti freschi. Si sente il ronzio [7] dell’api e l’aroma penetrante dallo sfusato vesuviano; e dal limoncello si esprime dolcemente magma inebriante. Le viscere peninsulari sputano il sapore e la fragranza dei suoi frutti sgargianti. Così intenso, la Repubblica Amalfitana semina la lava nell’acqua turchese e le falesie che la hanno murata.

Cantiamo la Falalella nella penombra crepuscolare. E poi ci galleggiamo [8] sul bagliore della costa via Salerno, Sorrento, Positano e Ravello, mentre questi si lavavano nella pioggerella fresca. Con il flusso e riflusso della vita, le nuvole arrossate si guardano allo specchio sulle acque calme, trascinandosi [9] sulla baia salernitana. Amalfi, Comune di Salerno, è incorniciata da parte della Regione Campania, dove i santuari d’Ercolano e Paestum furono eretti maestosamente. E dalle ceneri alla tessitura dei tempi mitologici, le spedizioni archeologiche di Pompei nel settecento riesumarono[10], tra moltissimi reperti, i dipinti dall’antichità che ebbero illustrato il Ciclo dei Misteri Romani così come le conquiste da Alessandro Magno.

Il tocco di mani antiche riverberava ancora nel movimento dei nostri sensi. Dolce l’immagine sotto il sole primaverile, che ci rimbalzerebbe [11] da burrone [12] a valletta, e barcollando [13] da scalinata a scalinatela fino al molo ancestrale . Ci siamo ancorati vicino alla banchina da dove si spostavano le grandi galee. Si sparpagliavano [14] lasciando dietro di sé la visione del paradiso delle sirene.

Ricardso Morin 04/20/14

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